Descrizione
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Bulgarograsso (C.A.P. 22070) dista 12 chilometri da Como, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.
Conta 4.034 abitanti (Bulgaresi) (dato al 31/12/2022) e ha una superficie di 3,8 chilometri quadrati per una densità abitativa di 785,26 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 317 metri sopra il livello del mare.
Cenni anagrafici
Il comune di Bulgarograsso ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 2.691 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 2.984 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 10,89%.
Cenni geografici
Il territorio del comune risulta compreso tra i 308 e i 353 metri sul livello del mare.
L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 45 metri.
Cenni Storici
L’etimologia del suo nome sembrerebbe riportare non ad una colonia di bulgari bensì ad una “latinizzazione” del termine germanico “burg”, ovvero borgo, mentre per il termine grasso vi sono due ipotesi. Quella più comune si rifà al vocabolo germanico “grasa”, ovvero “prato” o “prateria”; una seconda versione indica invece che numerosi terreni del paese, in epoca altomedievale, erano di proprietà della nobile famiglia milanese dei Grassi.
Le prime testimonianze dell’esistenza del paese risalgono all’840 D.C. circa, quando terminarono i lavori di bonifica dei terreni dove sorge il paese dalla palude che il torrente Lura aveva creato nel corso dei secoli precedenti. Territorio del Contado del Seprio, all’epoca delle lotte comunali tra Como e Milano, Bulgarograsso si schiera con i primi e nel XII secolo diventa proprietà dei monaci cistercensi dell’Acquafredda di Lenno. E’ in questo periodo che viene costruita la grangia di Santa Maria (alla Madonna erano infatti particolarmente devoti i cistercensi), un deposito fortificato dove si custodivano i raccolti e le decime che spettavano all’abate.
In seguito alla crisi dell’Abbazia il paese si affrancò dal potere dei monaci ma non venne rette a feudo indipendente, bensì fece parte prima del feudo camerale di Appiano Gentile, del quale seguì le vicende storiche, alla cui guida si avvicendarono nei secoli le famiglie Rossi, Dal Pozzo e gli spagnoli Dal Rio. E’ in questo periodo che la grangia di Santa Maria, caduta in rovina, venne trasformata in una fattoria dotata anche di un posto di cambio per le carrozze e che la chiesetta dedicata alla Vergine venne ricostruita e consacrata a Sant’Anna. Per un certo periodo divenne territorio controllato da Fino Mornasco mentre con l’arrivo di Napoleone il feudo fu affidato alla nobile casata dei Branda Castiglioni. Successivamente il paese venne elevato a frazione del Comune di Guanzate.
Nel 1815, con la restaurazione, Bulgarograsso venne elevato a Comune indipendente, condizione che reggerà fino al 1927. A metà del XIX secolo il suo territorio fu teatro di una serie di esercitazioni militari da parte delle truppe dell’esercito austro-ungarico. Nel XX secolo, con l’avvento del regime fascista e la nuova ridistribuzione dell’apparato amministrativo locale, Bulgarograsso divenne frazione di Appiano che, accogliendo tra i suoi confini anche Veniano, aggiunse alla sua denominazione anche l’aggettivo “Gentile”. Tornato indipendente nel 1950, Bulgarograsso si fece notare nel tessuto economico lariano per lo sviluppo dell’industria tessile, specializzata nella lavorazione della seta, nella tintoria e nella stampa dei tessuti che interessò praticamente la totalità della popolazione fino agli anni ‘80.
Patrona del paese è Sant’Agata, la cui ricorrenza si festeggia il 5 febbraio.